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"La Costa dei Saraceni": i comuni

La meravigliosa natura di questo tratto della costa calabrese contorna gli importanti siti archeologici testimoni della Magna Grecia

La Costa dei Saraceni è il lato sud-est della costa calabrese, dove le città sono concentrate intorno all’area del marchesato di Crotone, l’antica e splendida Kroton. Qui i bellissimi siti archeologici risalenti all’epoca della Magna Grecia attirano ogni anno moltissimi turisti, insieme allo splendido litorale con sabbia fina e fondali bassi e sabbiosi.

Storia

Le meravigliose tracce di un passato di inestimabile valore sono fortunatamente giunte a noi attraverso i secoli, continuando ad affascinare studiosi e turisti da ogni parte del mondo

storia della costa dei saraceni

L'epoca d'oro della Magna Grecia

Sulla Costa dei Saraceni si concentrano alcune delle maggiori colonie della Magna Grecia, e numerosi importanti siti archeologici ne sono l’attestazione. La colonizzazione, iniziata intorno all’VIII secolo a.C., vide l’antica Kroton, odierna Crotone, tra le prime città fondate dalla stirpe achea: di essa si raccontano le meraviglie dei luoghi, la potenza, la fama dei suoi atleti, così come non si può dimenticare di citare la fondazione della Scuola di Pitagora nel VI secolo a.C., che ebbe subito una forte influenza non solo culturale, ma anche politica. Nei pressi di Crotone è possibile visitare la zona del promontorio di Capo Colonna, con l’omonimo Parco Archeologico, uno dei maggiori della Calabria. Insediamento fiorente della Magna Grecia fu anche quello nei pressi di Cirò: è l’antica città di Crimisa, poi scomparsa, che alcuni studiosi ritengono corrisponda all’attuale Cirò Marina e che ebbe un periodo di notevole affermazione grazie alla costruzione del tempio di Apollo Aleo sul promontorio dell’Alice. Affascinanti miti avvolgono spesso di mistero l’origine di questi siti, come per Crotone, di cui si dice che sia stata fondata da Eracle in onore dell’amico Kroton, ucciso per un tragico sbaglio, o, secondo un'altra versione, da Miscello di Ripe per ordine dell’oracolo di Delfi; altri miti narrano della fondazione di Petelia, in cui forse si identifica l’odierna Strongoli, ad opera dell’arciere Filottete, o della città di Squillace ad opera di Ulisse.

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L'età Medievale

Dopo la caduta dell’Impero Romano, la zona passò sotto la dominazione bizantina, più volte messa in pericolo dalle numerose incursioni saracene che costrinsero gli abitanti della costa a spostare i centri abitati in aree più interne e a fortificarli. Intorno al X secolo la città di Catanzaro cadde per un periodo sotto il potere dei conquistatori arabi, che vi fondarono un vero e proprio emirato, Qatansar. La presenza bizantina portò nelle città di questa zona, come per il resto della Calabria, il radicamento della religione greco–ortodossa e l’inizio di un periodo di grande fioritura culturale che proseguì anche successivamente: possiamo ammirarne alcuni esempi degli stupendi edifici di culto nel Battistero e nella Chiesa di Santa Filomena, a Santa Severina, e tra i ruderi della Basilica di Santa Maria della Roccella, nel Comune di Borgia, risalenti al periodo del passaggio alla dominazione normanna. Quest’ultima vide comunque una ripresa di diffusione del culto cattolico, voluta dalla Chiesa come condizione per l’appoggio alla dinastia nordica. Ai Normanni seguirono Svevi, Angioini e Aragonesi. La principale famiglia nobile che ebbe numerosi feudi nella zona fu la famiglia Ruffo, la cui ascesa iniziò con Pietro, conte di Catanzaro, giustiziere e poi maresciallo del Regno di Sicilia con Federico II di Svevia, e poi proseguì durante il regno angioino.

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La strage di Fragalà

Il 29 ottobre 1949 la contrada Fragalà della città di Melissa fu teatro di un tragico e controverso episodio, che ebbe come sfondo la difficile situazione sociale ed economica di contadini e braccianti del sud Italia, portata avanti già da molti anni ma peggiorata dalle ristrettezze del dopoguerra. Tra condizioni di forte disagio e di sopportazione di soprusi, i contadini di Fragalà occuparono i terreni incolti del proprietario terriero Berlingeri, il quale avvertì le forze dell’ordine; tra queste ultime e i contadini si scatenò uno scontro durissimo, che ebbe purtroppo tre giovanissime vittime, Francesco Nigro, fondatore della locale sezione del Movimento Sociale Italiano, Giovanni Zito e Angelina Mauro, e molte persone ferite.

I comuni


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