"Altipiani di Arcinazzo": i comuni
Storia
Dall’antichità alla dominazione dei Romani
La storia degli Altipiani di Arcinazzo si radica, fino a trovare la sua origine al tempo degli Ernici, la popolazione preromana stanziata proprio in questa area del Lazio.
Testimonianza degli antichi insediamenti, l’ Arco di Trevi, realizzato intorno al III secolo, tra il comune di Trevi nel Lazio e quello di Guarcino, a delimitare quei territori dominati in epoca preromana, dagli Equi e dagli Ernici. La reale funzione dell’arco resta avvolta nel mistero, da antica dogana romana ad arcata di un acquedotto romano.
La zona venne per lungo tempo dominata dai romani, di cui si rinvengono numerose tracce. La zona degli Altipiani di Arcinazzo e, in modo più esteso dell’intera Valle dell’ Aniene, è stata meta ambita per le vacanze di importanti personalità del mondo di Roma, tra cui lo stesso imperatore Traiano, che vi costruì una villa di rara bellezza, avendone apprezzato le bellezze naturalistiche e il gradevole clima, lontano dagli impegni di Roma.
L’area, fin dai tempi antichi, fu un importante punto di incontro per la transumanza, dove i pastori provenienti dall’Abruzzo, dalla Valle del Sacco e dai Monti Simbruini, vi sostavano prima di proseguire il percorso verso le piane dai ricchi pascoli.
La villa imperiale di Traiano
La villa imperiale di Traiano è agevolmente raggiungibile tramite la strada regionale sublacense.
Si tratta di una costruzione vasta, attribuita a Traiano a seguito del ritrovamento di tre “fistulae aquariae” con il nome dell’imperatore. La villa risale al periodo compreso tra il 97 e il 114 circa e dimostra il forte interesse degli imperatori romani per la zona. Ricordiamo infatti che anche Nerone scelse la Valle dell’Aniene come meta delle sue vacanze edificando un’ imponente villa a Subiaco.
L’imperatore Traiano, già prima dell’edificazione della villa, aveva dimostrato interesse per la zona e per la sua migliore fruibilità rialzò l’incile dell’acquedotto Anio Novus.
La villa di Traiano si inserisce tra le grandi ville imperiali del Lazio, insieme a Villa Adriana a Tivoli e alla già nominata villa di Nerone a Subiaco.
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Sopraintendenza Archeologica per il Lazio, visto il forte interesse storico e culturale della struttura, ne ha incentivato i lavori che permetteranno, quanto prima, di riportare alla luce le meraviglie ad oggi ancora nascoste e di realizzare un museo per i nuovi reperti.
Dall’età Medioevale fino a Garibaldi
Dopo la caduta dell’impero romano si susseguirono invasioni barbariche che provocarono molte perdite nel patrimonio e lo spostamento di alcuni centri abitati, ad esempio Fiuggi, in luoghi adatti a proteggersi dal pericolo degli attacchi.
Durante il Medioevo l’area faceva parte del feudo concesso al nipote del papa Alessandro IV al nipote Rinaldo de Rubeis, fino al 1262, quando papa Clemente IV ne trasferì il controllo al Monastero di Subiaco.
Nel 1300 si intrecciò nel territorio la storia della famiglia Caetani, famiglia di origini molto antiche, che secondo la tradizione discenderebbe dai duchi di Gaeta, che dominarono l’area, in particolare Fiuggi, fino al 1471, quando vennero cacciati dalla popolazione locale.
Con l’avvento di papa Alessandro VI, iniziò la dominazione Borgia nell’area, dove la storia della nota famiglia, si intreccia a quella degli Sforza.
Nel XVI secolo , un’altra delle più potenti famiglie della storia presero il controllo dell’aerea, i Colonna, che rimasero protagonisti della vita dell’area fino al 1816. A testimonianza della dominazione il castello basso di Piglio, noto appunto come Palazzo Colonna.
L’odierno centro di Altipiani di Arcinazzo è stato fondato da all’inizio del 1700 dalla famiglia trebana Passeri.
Ad oggi la famiglia è ancora radicata nel territorio, tanto da spingere Memmo Passeri, a scrivere tramite Ivano Quattrini, un libro in cui racconta la storia degli Altipiani di Arcinazzo dagli anni ’20 ai giorni nostri.
Nel 1849, Piglio vide il passaggio di Giuseppe Garibaldi in marcia per la difesa della Repubblica Roma. Dopo la presa di Roma, i comuni dell’area vennero annessi al Regno D’Italia.
Dalle Guerre Mondiali del 1900 ad Oggi
Nel 1911, Fiuggi fu scenario di un importante evento storico, venne infatti firmata la dichiarazione di guerra alla Turchia da parte dell’allora Presidente del Consiglio Giovanni Giolitti e del Ministro degli Esteri Salandra.
Nel 1914, il Re in fuga, firmò proprio qui la dichiarazione di neutralità dell’Italia nel primo conflitto mondiale.
Durante il periodo delle guerre la zona subì numerose vessazioni, dal terremoto della Marsica e i rastrellamenti tedeschi ai bombardamenti che provocarono la distruzione di buona parte degli edifici dell’Area.
I comuni
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