"La Costa dei Saraceni": i comuni
La meravigliosa natura di questo tratto della costa calabrese contorna gli importanti siti archeologici testimoni della Magna Grecia
La Costa dei Saraceni è il lato sud-est della costa calabrese, dove le città sono concentrate intorno all’area del marchesato di Crotone, l’antica e splendida Kroton. Qui i bellissimi siti archeologici risalenti all’epoca della Magna Grecia attirano ogni anno moltissimi turisti, insieme allo splendido litorale con sabbia fina e fondali bassi e sabbiosi.
Cucina
La gastronomia della Costa dei Saraceni comprende un’ampia varietà di prodotti di terra e di mare, utilizzati per ricette che sanno di genuinità e di tradizione tramandata. Innanzitutto si ha la possibilità di gustare ottimi prodotti da forno, rappresentanti di antiche preparazioni artigianali, come il pane con olive e cipolla, le friselle, i taralli o la famosa pitta, una specie di ciambella, di cui esistono molte versioni, come la pitta chicculiata, con pomodoro, olive, tonno e acciughe, fritta, o con bietoline e peperoncino; tipica di Catanzaro è la pitta con il morseddu, ossia interiora di vitello. La zona di Crotone è famosa per la produzione dello storico grano Cappelli, chiamato così in onore del senatore che promosse nel ‘900 la riforma agraria che distinse grano duro e grano tenero.
Parlando di primi piatti, la pasta è spesso preparata in casa, come per i cavatreddi o i maccaruni, o ancora gli scilatelli; spesso il condimento è a base di ragù, di capretto o agnello, o di pesce. Una specialità particolare del territorio catanzarese è la pasta china, condita con ragù e ripiena di provola, uova e soppressata. Un tempo in occasione dei matrimoni era tradizione preparare i cannaruzzuni, cotti in forno con carne macinata, uova sode, sugo, pepe e peperoncino. Sono molto utilizzate anche le zuppe e le minestre, come quella con ceci e scarola, tipica della città di Cirò, o la licurda, una minestra che sa di altri tempi, a base di patate, cipolla, verdure selvatiche e pane raffermo.

Se la carne spesso utilizzata per condire la pasta è, come detto, quella di capretto o di agnello, il maiale è il protagonista grazie alla produzione dei rinomati salumi calabresi DOP, come la salsiccia, la soppressata o la ‘nduja, spesso preparati con il tipico peperoncino, altro prodotto simbolo della zona.
Tra i piatti di pesce possiamo citare il pesce spada condito con il salmoriglio, una salsa con olio, aceto, aglio e spezie, o il tonno con cipolle; anche con il pesce torna il peperoncino, con cui si prepara l’impasto della sardella, a base di avanotti, e le sarde conservate poi sotto sale. Spesso anche le verdure sono conservate sotto sale o sott’olio, come per i peperoni verdi, le olive schiacciate o i pomodori secchi.
Altri prodotti rinomati sono i funghi e le patate, data la vicinanza del Parco Nazionale della Sila, e i formaggi, innanzitutto il Caciocavallo Silano DOP, ma poi anche la ricotta, il butirro e il pecorino crotonese.
Tra i vini è rinomata la zona di Cirò, in cui si possono gustare il gaglioppo, il greco bianco e il trebbiano toscano, mentre nella zona di Catanzaro si gusta il Lamezia, nelle tipologie bianco, rosso e rosato.
Infine tra i dolci, c’è solo l’imbarazzo della scelta: solo per citarne alcuni, vi sono i crustoli, con cannella, vino rosso e miele; la pitta ‘nchiusa, con mandorle, noci e uva passa; e poi il sanguinazzu, la cupeta, le nepitelle, le cuzzupe, e la pignolata, tipica di carnevale.
I comuni
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