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I Monti della Tolfa e dintorni

Itinerari Turistici

"I Monti della Tolfa e dintorni": i comuni

I Monti della Tolfa sono un territorio che da secoli sembra immerso in un incantesimo. Una rarissima combinazione tra una natura rimasta intatta e la presenza umana, che creano uno strano e misterioso contrasto. E' qui che si rivelano i segreti dell’Etruria laziale, è qui che si possono intercettare strade e passaggi dimenticati, come il Monumento Naturale della Caldara a Manziana.

Le campagne si presentano come un vero e proprio museo all’aperto con testimonianze incomparabili della civiltà etrusca e edifici che ricordano il suo passato medievale e rinascimentale, come la Rocca dei Frangipane a Tolfa, la Chiesa di San Bonaventura a Canale Monterano, tutto a pochi minuti dal mare risalendo la tortuosa e stupenda strada che dalle Terme di Traiano di Civitavecchia sale fin sopra Allumiere.

Percorrere il territorio dei Monti della Tolfa, lungo le sue antiche strade di campagna, significa scoprire il piacere di godere il silenzio, i profumi e l’aria tra questi paesaggi incontaminati, come nella Faggeta di Allumiere dove, se si tende l’orecchio, si può sentire in lontananza un picchio che colpisce il suo albero.

Nell’attraversare i campi e le strade ci si ritrova in un mondo arcaico, dove possiamo incontrare vacche e cavalli al pascolo, papaveri e margherite, orchidee selvatiche in un paesaggio vivo e “umano” che sembra uscire dai versi del melanconico Vincenzo Cardarelli: «…qui rise l'Etrusco, un giorno, coricato, cogli occhi a fior di terra, guardando la marina. E accoglieva nelle sue pupille il multiforme e silenzioso splendore della terra fiorente e giovane, di cui aveva succhiato il mistero gaiamente, senza ribrezzo e senza paura, affondandoci le mani e il viso ...!».

Cultura

BOSCHI, ROCCE E VALLI

I Monti della Tolfa si estendono tra il basso Viterbese, l’area dei Monti Cimini e il tratto di costa che, oltre Civitavecchia, comprende Santa Marinella e Santa Severa con il territorio dei comuni di Tolfa e Allumiere che ne costituisce il nucleo centrale.

Sono luoghi dove il verde prorompente dei boschi si alterna al profumo sottile e misterioso delle rocce e dove i freddi minerali si sposano con la vita che ne spezza la durezza. Ciò che seduce non è solamente il fascino di questa terra ma sono i borghi che parlano di storia e di antiche tradizioni, come la città abbandonata di Canale Monterano dove le atmosfere della Chiesa di San Bonaventura hanno dato un tocco in più al film di Monicelli “Il marchese del Grillo”; è la presenza di essenze botaniche di ogni tipo, come le incantevoli Olmate di Oriolo Romano all’interno delle quali passeggiare significa immergersi in un tempo senza tempo; sono le ampie distese aperte che infondono il senso dello spazio e una profonda calma interiore, come la vallata che si estende al di sotto del Parco Comunale di Tolfa e dal quale è possibile avvistare in lontananza il paese di Manziana.

Il paesaggio si mostra come un insieme di rilievi collinari dal profilo delicato che scendono con fianchi erti su valli aperte dove caratteristico è il buttero che monta in sella ai cavalli maremmani con a tracolla la sua borsa catana e alleva bovini dalle corna a lira.

 

CAVALLI, CUOIO e RISERVE NATURALI

Nonostante la fortuita scoperta dell’allume fosse stata la pietra miliare di un cambiamento epocale, il territorio di Tolfa non abbandonò la propria struttura agricola e le attività legate alla pastorizia, in particolare all’allevamento dei cavalli e delle vacche, mentre un altro settore tradizionale tolfetano legato all’allevamento è la concia delle pelli che hanno reso famosi i manufatti locali, realizzati con il caratteristico cuoio resistente e brunito e dove soprattutto famosa in tutto il mondo è la borsa detta “catana”.

cultura dei monti della tolfaTra le tradizioni più antiche che si sono tramandate nei secoli tra la popolazione tolfetana, sicuramente ci sono quelle religiose, essendo presenti a Tolfa, fin dal XVI secolo, numerose confraternite che organizzano ancora oggi alcune processioni tra le quali la più suggestiva è sicuramente quella del Venerdì Santo alla quale prendono parte più di 300 figuranti, che rappresentano lungo il percorso le varie fasi della Passione e della Crocifissione di Gesù Cristo, accompagnate dalla Banda musicale di Tolfa, dal coro del Popule Meus e dai Flagellanti che, scalzi e coperti in volto, trascinano per penitenza una pesante catena.

Ma una festa molto folkloristica è soprattutto quella che si svolge ad agosto ad Allumiere sulla Piazza della Repubblica. Nella vita degli allumieraschi questa è lo scenario e il palcoscenico di una manifestazione molto sentita, che secondo la tradizione risalirebbe agli inizi del '500 quando il banchiere senese Agostino Chigi, che aveva in appalto le miniere di allume, volle riprodurre il folklore tipico di Siena: si tratta della “Somarata” una corsa di asini cavalcati senza sella che partono correndo da Via Roma per giungere fino a Piazza della Repubblica; un vero e proprio palio delle contrade con i fantini e gli allumieraschi vestiti con i colori dei loro rioni. Manifestazione che è anche l’occasione per gustare i prodotti tipici di questo splendido comune come i funghi, le castagne, l’ottimo prosciutto crudo, le deliziose ciambelle alle nocciole e la pizza di Pasqua tradizionale.

cultura dei monti della tolfaPercorrendo poi da Tolfa la splendida Strada Braccianese-Claudia si giunge a Canale Monterano, una delle città “morte” più belle del Lazio grazie ai resti scenografici della Chiesa di S.Bonaventura, dello straordinario Acquedotto romano ad arcate e soprattutto grazie al territorio incontaminato di grande fascino e rarità ambientale. Visitare la Riserva Naturale Monterano significa immergersi in un viaggio nel tempo dove protagonista è l’uomo con le sue vicende antiche di oltre 3.000 anni, ma dove protagonisti sono anche i tempi molto più lunghi della Natura che ha modellato questo paesaggio straordinario fatto di spettacolari paesaggi ma anche di piccoli particolari: il volo di una libellula sull’acqua, il gorgogliare di una polla di acqua sulfurea nascosta nella vegetazione, il passaggio furtivo di un picchio o la ricerca, osservando il cielo soprattutto dopo il levarsi del vento, dei grandi rapaci in volo.

 

LA NATURA E LE TRADIZIONI RURALI

cultura dei monti della tolfaProseguendo oltre, verso Cerveteri, si giunge a Manziana dove nel Monumento naturale della Caldara ci si può immergere in un’atmosfera molto suggestiva dove l’aria impregnata di zolfo avvolge con i suoi fumi che si espandono dall’acqua sulfurea che esce gorgogliante dal terreno. Manziana è anche un paese a cavallo tra la provincia di Roma e quella di Viterbo che raccoglie i sapori tipici di queste realtà unendoli alla tradizione rurale e meno cittadina di Manziana quindi squisiti sono la lonza, il prosciutto crudo, i formaggi, ma anche le focacce condite con olio extravergine di oliva e i biscotti all’anice. Poi la Festa della Primavera, che si tiene il 24 giugno, apre e preannuncia le splendide giornate di sole estivo con degustazioni dei prodotti tipici come l’acquacotta e i fiori di zucca.

Tuttavia sicuramente tipici di una zona come i Monti della Tolfa sono i funghi che in particolare vengono “celebrati” a Oriolo Romano nel mese di settembre con la Sagra del Fungo Porcino, mentre ad aprile tutta la comunità cittadina è impegnata nella festa del santo patrono, San Giorgio, ricca di celebrazioni religiose ed eventi musicali.

I comuni


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