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Chiesa di Cospaia

La vicenda della Repubblica di Cospaia inizia nel 1441. Il pontefice Eugenio IV diede Sansepolcro in pegno a Firenze per il prestito di 25.000 fiorini d’oro. Dato che il prestito non fu reso Sansepolcro entrò a far parte della Repubblica di Firenze, e dovettero concordare i nuovi confini tra i due Stati. Ognuno nominò una propria commissione. Il confine venne fatto passare lungo un affluente del Tevere, un torrente denominato Rio; ma i torrenti con tale nome erano due tra loro prossimi, così, quando ciascuna commissione fissò il proprio confine, per sbaglio si tralasciò una striscia di territorio di 330 ettari. Fu così che gli abitanti di tale territorio si ritrovarono liberi da entrambi i poteri e dall’obbligo di pagare dazi. L’unica legge fu scolpita nel 1613, e si legge tuttora, sull’architrave della piccola Chiesa della Confraternita dell’Annunziata: “Perpetua et firma libertas”. Approfittando di tale libertà, costoro iniziarono a praticare la coltivazione clandestina di tabacco, che procurò loro un certo benessere economico per molto tempo. Nel 1826 la Repubblica di Cospaia fu soppressa e il territorio venne quasi interamente incorporato nello Stato Pontificio.



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