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Chiesa di Orazione e Morte

La Chiesa di Orazione e Morte venne edificata nel 1736 per volontà della Confraternita di Morte e Orazione che si trasferì nella nuova chiesa al tempo della sua edificazione.

La chiesa di Castel di Sangro presenta una pianta centrale ottenuta attraverso la realizzazione di un'aula coperta da cupola sulla quale si innesta un vano rettangolare d'ingresso che ospita gli scanni lignei destinati alle riunioni della confraternita. A scandire lo spazio del vano centrale sono i pilastri che sostengono la cupola e che portano alla formazione di piccole cappelle laterali decorate da dipinti su tela. Per oltre un decennio la chiesa rimase priva di decorazione interna che venne realizzata qualche anno dopo, nella seconda metà del Settecento.

All'esterno il tocco barocco si evidenzia nella scala a doppia rampa che slancia l’intero edificio e che costituisce un raccordo tra l'edificio e lo spazio urbano circostante. La chiesa veniva utilizzata inizialmente come cimitero per i confratelli che lì trovavano sepoltura ed è per questo che la Chiesa è innalzata rispetto al piano stradale, permettendo così le sepolture sotto il pavimento.

L’elemento della morte è diffuso in molti altri aspetti nella chiesa. Infatti, decorazioni macabre sono diffuse all'esterno, sul portale e sulla balaustra della scalinata, ma anche all'interno, sulla cantoria, nelle volte o nelle cappelle laterali. Si tratta nella maggior parte dei casi di teschi o ossa incrociate ma anche di dipinti raffiguranti scene di morte e distruzione, come le tre le pitture settecentesche che rappresentano “La guarigione del paralitico di Gerusalemme”, “Il martirio dei sette fratelli ordinato da Antioco” e “Giuda Maccabec che ordina di raccogliere i morti di Odallam”, di queste si conosce l’autore solo di quella di destra, identificato in Gaetano Sacchetti de Rubeis (1740). Infine, meritevole di essere osservato è l’organo, realizzato nel 1714 da Felice Cimino, capostipite della nota famiglia organara napoletana.



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