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Alla scoperta di un territorio di confine

Da Chieuti a Serracapriola

Un breve viaggio alla scoperta di Chieuti e Serracapriola, in provincia di Foggia ma al confine con il Molise, regione con la quale queste due città condividono aspetti culturali e storici, tanto che si parla di una loro annessione verso Campobasso. Un itinerario nel nord del Subappennino Dauno, in territori silenziosi e con reminiscenze antiche, come nel caso di Chieuti e del dialetto albanese usato in queste terre.


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immagine della tappa a Chieuti

Immagine di Chieuti Partiamo da Chieuti, cui territorio comprende la zona dove sorse l'antica città di Cliternia Frentana, distrutta dai Goti nel 495 d.C. Tra il 1461 e il 1470 vi si stabilì una numerosa comunità di albanesi, giunti in Puglia al seguito di Giorgio Castriota Skanderbeg intervenuto a sostegno di Ferrante I d'Aragona contro Giovanni d'Angiò. Nella lingua e nella cultura sopravvive ancora la traccia albanese e accanto all’italiano viene utilizzata la lingua arbëreshë. Il centro storico di Chieuti è stato rimaneggiato nel corso dei secoli, dalle grandi famiglie che si sono succedute ed oggi appare caratterizzato da case basse e balconcini, vicoli stretti, e scorci panoramici. Tra gli edifici di culto c’è da segnalare su Corso San Giorgio la Chiesa di San Giorgio Martire che risale al XVI secolo, ed è intitolata al Santo Patrono della città. Il 22 Aprile di ogni anno avviene intorno alla Chiesa la tradizionale “Carrese”, la corsa dei buoi legata al Palio di San Giorgio, in ricordo del Santo che una volta sconfitto il drago lo aveva portato fuori dalla città proprio su un carro trainato da buoi.

immagine della tappa b Serracapriola

Immagine di Serracapriola A circa 4 chilometri da Chieuti sorge Serracapriola. Fa parte del Parco Nazionale del Gargano ed è situata al confine tra Puglia e Molise su una collina di quasi 300 metri di altitudine. Posta a pochi chilometri dal mare, il clima è di tipo mediterraneo. Serracapriola possiede anche un Convento di padri cappuccini dove si recò per un periodo San Pio da Pietrelcina e dov’è possibile visitare il suo alloggio, situato all'interno dello stesso convento. Altro elemento che rende il convento importante è il quadro di S.Maria delle Grazie che in parte è costituito da oro e pietre preziose. Nel paese c’è anche un Castello, costruito nell’XI secolo. I benedettini dell’Abbazia di Montecassino, nel 1100, vi stabilirono la propria residenza. Fu successivamente feudo di diverse nobili famiglie, tra cui gli Sforza, i Guevara e i Maresca. Tra gli altri edifici di culto va segnalata la Chiesa della Santissima Trinità sita in Largo Vittorio Emanuele.

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