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Cattedrale Valdense di San Pelino e Oratorio di Sant'Alessandro

La Cattedrale Valdense di San Pelino e l’Oratorio di Sant’Alessandro sorgono fuori dal centro antico di Corfinio, in provincia de L’Aquila. Il Complesso è uno dei più importanti monumenti romanici dell’intera regione Abruzzo.

Le prime fonti ufficiali risalgono al 1075 quando venne avviato il rinnovamento dell’opera che si concluse nel 1102, ma la tradizione vuole che il complesso fosse stato realizzato dal discepolo di San Pelino Ciprione a metà del IV secolo.

Il complesso si compone della basilica di San Pelino e dell’oratorio di Sant Alessandro ed è frutto dei lavori effettuati a metà del XIII secolo.

La facciata della Cattedrale è caratterizzata da una parte inferiore dove troviamo due arconi, probabile resto di un portico, al centro si apre il portale coronato da una ghiera a palmette, mentre la parte superiore a è costituita da un coronamento orizzontale di epoca posteriore.

L’interno, invece, è a pianta basilicale a tre navate ed è scandita da pilastri, con un’abside che si apre su ogni lato del presbiterio, mentre risulta assente la cripta. 

Nel transetto sinistro è murato il rilievo raffigurante la Madonna col Bambino all'interno di una nicchia. Di particolare pregio è anche il pulpito, databile tra il 1168 ed il 1178, che riprende la tradizionale tipologia a cassa con lettorino semicilindrico sorretta da quattro colonne.

Di particolare interesse anche i dipinti murali che si trovano nell’abside destro realizzati nel duecento e che raffigurano San Benedetto, mentre nella lunetta della controfacciata si può ammirare La Madonna in trono con bambino e San Pelino Vescovo, preziosissima testimonianza pittorica di epoca federiciana.

L’Oratorio di Sant’Alessandro si articola in quattro campate sorrette da volte a crociera, mentre l’abside risulta ornata da frammenti di pitture trecentesche: uno raffigura Sant'Alessandro Papa benedicente, davanti ad un prezioso drappo sorretto da due angeli stanti, con due figurine di monaci inginocchiate ed oranti, l'altro è un polittico con i Santi Giovanni, Onofrio, Anatolia e Caterina d'Alessandria.



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