Fortezza di Civitella del Tronto

La fortezza di Civitella del Tronto è una delle più imponenti opere di ingegneria militare mai realizzate sul suolo italiano: si estende sulla sommità di una cresta rocciosa per una lunghezza di 500 metri circa, una larghezza media di 45 e con una superficie complessiva di 25.000 m2. Le prime notizie certe della fortificazione risalgono al 1255, quando gli Ascolani presero il castello, poi nel 1450 diviene una vera e propria Piazza Forte. Gli assedi del 1798 e 1806 indebolirono non poco le strutture, al punto che nel 1820 la Fortezza fu completamente restaurata mantenendo però il suo carattere rinascimentale. L'assedio del 1860 ad opera dei Savoia inflisse al Forte un colpo mortale, che unito all’abbandono ed all’uso di materiali da costruzione, portarono ad una scellerata opera di demolizione. Solo gli interventi di restauro realizzati dal 1973 hanno ridato la giusta importanza alla struttura di difesa della Fortezza, riportando in auge le sue caratteristiche rinascimentali. La fortezza ha forma ellittica e avvolge l'abitato più in basso ed è divisa in due parti: quella abitativa e quella difensiva, concentrata sul versante est della Fortezza più esposto agli attacchi, in quanto il colle è meno aspro naturalmente. Sul versante est sono presenti vari terrazzamenti e due bastioni difensivi (San Pietro e Sant'Andrea); altre barriere difensive erano costituite dai tre camminamenti coperti che rappresentavano degli imbuti dove gli assalitori dovevano necessariamente passare se avessero voluto conquistare il Forte. La difesa avveniva grazie alla presenza di un fossato sovrastato da un ponte parzialmente levatoio e di consistenti gruppi di guardia che dalle feritoie con armi leggere controllavano le rampe di accesso alla piazzaforte.