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Situato nell’antico e suggestivo borgo di Roviano, cuore della Valle dell’Aniene, tra Lazio e Abruzzo, il Museo della Civiltà Contadina della Valle dell’Aniene è oggi uno dei più importanti poli museali sulla storia dello sviluppo della civiltà nel Lazio.
La storia del Museo inizia nel 1980, quando dopo una lunga ricerca cominciata nel 1971 da un insegnate rovianese della scuola elementare, Artemio Tacchia, vengono presentati per la prima volta al pubblico antichi reperti provenienti dai territori circostanti. Dall’eredità di questo importante allestimento, il 25 ottobre 2001, viene così inaugurato il Museo di Roviano.
Il Museo, importante testimonianza etno-antropologica del mondo contadino, artigiano ed operaio dei paesi che hanno animato nel corso dei secoli la Valle dell’Aniene, conta oggi una collezione di circa 2000 pezzi provenienti per lo più da donazioni degli abitanti della zona.
L’esposizione è ospitata all’interno del Castello Brancaccio, una rocca fortificata che nel corso dei secoli è appartenuta alle nobili famiglie laziali e dalle quale è possibile osservare, grazie alla sua posizione privilegiata nel punto più alto del paese, lo splendido paesaggio regalato dalla Valle dell’Aniene.
Entrati al Museo e attraversata la corte, un tempo zona di riparo per uomini e animali, si accede ai primi due spazi: la sala degli Acquedotti Aniensi, dove sono raccolti antichi reperti appartenenti agli acquedotti romani che dalla Valle dell’Aniene portavano l’acqua nella città di Roma, e la sala Via Valeria e Sublacense, dove è possibile osservare alcuni resti rinvenuti durante gli scavi delle Viae Valeria e Sublacensis, importanti nodi di scambio per il commercio romano ai tempi dell’impero.