Tomba di Dante

Luogo centrale di tutto il complesso dantesco di Ravenna, la Tomba di Dante, così come si presenta oggi agli occhi di turisti e visitatori, è frutto dell’opera dell’architetto Camillo Morigia che edificò il tempietto nel 1780, e si trova alle spalle della Basilica di San Francesco e nei pressi dei Chiostri Francescani, ovvero nella zona del Silenzio di Ravenna, consacrata al mito di dantesco.
L'esterno è in stile neoclassico, all'interno sopra il sarcofago è presente un rilievo di Pietro Lombardo scolpito nel 1483 raffigurante Dante davanti a un leggio. Al centro arde una lampada votiva settecentesca alimentata con olio d'oliva degli Appennini toscani, donato ogni anno dalla città di Firenze la seconda domenica di settembre, in occasione delle celebrazioni della morte del Poeta.
E’ proprio a Ravenna che il Sommo Poeta ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. Dante raggiunse Ravenna nel 1318, invitato da Guido Novello, della signoria dei Da Polenta, per continuare e porre fine al "Paradiso" della Divina Commedia. E' così che la città che lo ospita entra a far parte della Commedia: il Paradiso celebra due ravennati Romualdo e Pier Damiani, e contiene riferimenti al verde delle pinete di Classe e ai giochi di luce dei mosaici bizantini di Sant'Apollinare in Classe.
Colpito da febbri malariche, Dante morì tra il 13 e il 14 settembre 1321. I funerali si svolsero nella Basilica di San Francesco e il suo corpo venne tumulato in un sarcofago collocato nell’attiguo Convento. La tomba rimase qui, anche se subì modifiche architettoniche negli anni seguenti, e le ossa vennero trafugate dai monaci francescani all'inizio del '500 per proteggerle dai fiorentini che ne reclamavano la consegna, quindi ricollocate nel sepolcro solo nel 1865. Accanto alla tomba vi è un'antica struttura a quattro arcate, chiamata “Quadrarco di Braccioforte”, sotto di esso sono collocati due sarcofagi.